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Chi siamo

Eugenio Becchetti


Avevo intrapreso da qualche tempo lo studio del Pianoforte quando  un sacerdote della mia Parrocchia mi propose di cominciare a mettere le mani sull’harmonium della chiesa, io accettai con entusiasmo ma il mio sguardo saliva sempre alla cantoria dalla qual il vecchio e quasi dimenticato organo a canne si affacciava sul presbiterio. Dopo poco tempo osai chiedere di salire le ripide scale che portavano al prezioso strumento e una volta appoggiate le dita sulla tastiera rimasi folgorato dal suono che usciva da quelle vetuste canne.

Purtroppo mi resi presto conto che molte cose non funzionavano a dovere e che non c’era possibilità di risolvere i problemi con le limitate risorse della Parrocchia.

A quel punto armato di buona volontà e confortato da una sapienza manuale che pervade da sempre la mia famiglia  misi mano allo strumento e pian piano capii e risolsi le varie problematiche presenti.

Da qui nacque la mia passione per l’organo e per la sua costruzione che mi ha portato prima di tutto a completare lo studio del Pianoforte e poi a conseguire il diploma in Organo e Clavicembalo presso il Conservatorio di Perugia.

Elvira Becchetti


Dire quando ebbe inizio il mio rapporto con l’arte, con la musica e con l’organaria in particolare è piuttosto difficile...molto più semplice è invece dire come: tutto ebbe inizio con mio padre, Eugenio Becchetti.

Fin da bambina ho avuto il privilegio di crescere circondata dall’arte e dalla musica: anche il resto della mia famiglia infatti ha intrapreso la carriera musicale. Quindi questa è la storia di una bimba che si sveglia al suono dell’organo, gioca accompagnata dal canto lirico e si addormenta cullata da un quartetto d’archi.

La mia naturale predisposizione però riguardava soprattutto le arti figurative: cominciai a dipingere fin da piccola approfondendo poi questo interesse all’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia.

Finito l’Istituto d‘Arte mi iscrissi all’Università di Lettere di Perugia laureandomi in Scienze Dei Beni Storico Artistici con 110 e lode.

La mia tesi riguardò proprio l’Organo analizzato nella sua evoluzione storica come elemento di coniugazione di tutte le arti: musica, poiché del re degli strumenti musicali stiamo parlando, architettura, per la struttura della cassa nonché pittura e scultura per le straordinarie decorazioni.

Francesco Conestabile della Staffa


Il rapporto della famiglia Conestabile  con l’arte organaria si perde nei secoli: Il mio omonimo antenato, Il Conte Francesco Conestabile della Staffa Gonfaloniere di Perugia, fù infatti uno dei più grandi estimatori dell’organaro perugino Angelo Morettini che a lui dedicò nel 1838 il catalogo delle sue opere in segno di stima ed affetto.

L’Organo ha esercitato il suo fascino anche su di me fin da quando ero bambino ed è per questo che nel 2004 in occasione del restauro dell’Organo Morettini del Santuario della Madonna di Lourdes a Montemelino ebbi occasione di conoscere Eugenio Becchetti.

Nonostante il grande interesse che avevo per l’organaria non pensai all’epoca di poter lavorare come restauratore dato che i miei studi non vertevano in ambito artistico.

Nel 2010 conobbi la figlia di Eugenio, Elvira, grazie alla grande passione che condividiamo per l’Equitazione.

Fu lei, appena laureata e da poco impegnata nell’attività paterna a propormi di entrare a far parte della bottega di restauro, dove le mie capacità manuali sarebbero state preziose.

Ebbe così inizio la nostra feconda collaborazione.